by franco | Mar 3, 2015 | Torino |
IL MUSEO Il Museo Nazionale del Cinema è uno dei luoghi di interesse più particolari da visitare a Torino: situato all’interno della Mole Antonelliana, si trova nel centro della città, a pochissima distanza dalle piazze più conosciute del capoluogo Piemontese, cioè Piazza Vittorio Veneto, Piazza Castello e Piazza San Carlo. I visitatori possono percorrere circa 3200 metri quadrati, distribuiti su cinque piani ed arricchiti di attrezzature antiche e moderne, abiti, costumi e arredi di scena provenienti dai set dei primi film italiani e delle pellicole internazionali, piccole stanze a tema dedicate a diversi generi cinematografici, fra cui western, horror e romantici, e punti relax dove poter guardare filmati d’epoca o spezzoni recenti di alcuni dei migliori lungometraggi mai realizzati. Il Museo conserva, inoltre, manifesti, stampe, fotografie e pellicole, oltre a più di 20mila apparecchi e 26mila volumi. All’interno del Museo passa anche l’emozionante ascensore panoramico – realizzato completamente in vetro – che porta in soli 59 secondi a 85 metri di altezza, fino al piccolo tempietto da cui è possibile vedere il panorama mozzafiato della città di Torino. LA STORIA Il primo progetto per la realizzazione del museo risale al 1941, grazie agli sforzi della studiosa di cinema e storia Maria Adriana Prolo: dopo l’interruzione dei lavori dovuta allo scoppio della Guerra Mondiale e i cambiamenti nei locali scelti per ospitare le mostre (nel 1953, un tornado danneggiò gravemente la Mole Antonelliana), il primo museo venne aperto nelle stanze di Palazzo Chiablese nel 1958. Da quel momento in avanti, e per oltre 20 anni, vennero organizzate numerose manifestazioni dedicate, per esempio, alla fotografia ed alle origini del cinema, ai...
by franco | Feb 13, 2015 | Torino |
LA STORIA Palazzo Madama è una delle Residenze Sabaude del Piemonte, situata in Piazza Castello, poco lontano da Palazzo Reale. La sua realizzazione è complessa ed articolata e attraversa diversi secoli di storia italiana: il primo edificio venne, infatti, realizzato dai Romani che, con il nome di Porta Decumana, lo utilizzarono come porta cittadina per il lato della città più vicino al fiume Po, insieme alle scomparse Porta Pretoria e Porta Marmorea e alla sopravvissuta Porta Palatina. Alla caduta dell’Impero Romano d’Occidente, nel 476, la porta divenne un forte, un avamposto per la difesa della città, mantenendo comunque la sua funzione di punto di passaggio: la proprietà dell’edificio passo, però, presto dai marchesi del Monferrato ai Savoia-Acaja, che a partire dal XIV secolo decisero di ingrandire il castello. Sarà Lodovico d’Acaja a decidere per le modifiche più significative, aggiungendo quattro torri cilindriche, una corte, un portico e la distintiva pianta quadrata. Alla scomparsa della dinastia Acaja, il castello passò ai Savoia. Fra il XV ed il XVI secolo, il Palazzo rivestì un ruolo marginale, diventando dimora secondaria destinata a svariati ospiti, fra cui anche Carlo VIII di Francia. Bianca di Monferrato trascorrerà molti anni all’interno del palazzo, salvo poi cedere la sua abitazione a Carlo VIII al suo arrivo a Torino: nel 1497, venne aggiunta, quindi, una galleria di collegamento fra Palazzo Madama e Palazzo Reale. I veri cambiamenti dal punto di vista architettonico iniziano, però, con l’arrivo di Maria Cristina di Borbone-Francia, reggente di Carlo Emanuele II di Savoia, e di Maria Giovanna Battista di Savoia-Nemours, reggente 60 anni più tardi di Vittorio Amedeo II di Savoia: sono loro...