by franco | Mar 16, 2015 | Torino |
Villa della Regina, situata sulla collina torinese, è una delle Residenze Sabaude, inserite nella lista dei Patrimoni dell’UNESCO a partire dal 1997. Costruita nel corso del ‘600 (dal 1615) per volere di Maurizio di Savoia, prima cardinale e poi Principe d’Oneglia, progettata da Ascanio Vitozzi (coinvolto anche nella realizzazione di Palazzo Reale) e portata a termne grazie all’impegno degli architetti Carlo e Amedeo di Castellamonte, la Villa divenne prima dimora di Ludovica di Savoia (prendendo il nome di Villa Ludovica) e poi delle sovrane sabaude. In particolare, Anna Maria di Orléans, moglie di Vittorio Emanuele II, la elesse a dimora preferita, dove trascorrere il tempo e crescere i propri figli. Villa della Regina divenne, però, nota anche come punto di incontro di accademici e scienziati: Maurizio di Savoia utilizzò, infatti, alcune aree e padiglioni dell’ala est dell’edificio per organizzare riunioni fra personalità importanti del mondo della cultura e della scienza, dando vita all’Accademia dei Solinghi. La residenza subì, poi, un destino travagliato: inserita nel patrimonio imperiale nel corso dell’occupazione francese, divenne dimora di Napoleone, per poi passare ad un utilizzo come Istituto Nazionale delle Figlie degli Ufficiali coinvolti nelle Guerre di Indipendenza. Durante la Seconda Guerra Mondiale subì notevoli danni e, da lì, un lento declino, continuato fino al 1994: il restauro e la disinfestazione sono durati oltre 20 anni, permettendo la riapertura della Villa della Regina solo nel 2007 (e della vigna nel 2008). Oggi può essere visitata in ogni sua parte. VILLA DELLA REGINA E LE FONTANE Villa della Regina è preceduta da una piazza ellittica caratterizzata dalla statua di Nettuno (e altre 11 divinità fluviali) e...
by franco | Mar 12, 2015 | Torino |
LA STORIA E LA COLLEZIONE Il Museo Egizio di Torino nasce dall’impegno e dalle attività di diversi egittologi e appassionati italiani, coinvolti nella costruzione di un patrimonio culturale inestimabile, che fa del centro piemontese il secondo al mondo dopo quello del Cairo. Il primo ad inviare alla città reperti provenienti dall’Egitto fu, nel 1759, Vitaliano Donati, medico, archeologo e botanico originario di Padova: fu, però, a partire dalle campagne napoleoniche in Africa che l’Europa venne travolta da una vera e propria moda e da un bisogno di collezionismo. Bernardino Drovetti, console generale di Francia, raccolse oltre 8mila pezzi, venduti, poi, per 400.000 lire al re Carlo Felice: il sovrano unì questi tesori alla collezione di Casa Savoia, dando vita nel 1824 al primo nucleo del Museo. Alla fine del secolo, il direttore Ernesto Schiaparelli comprò altri pezzi, dando il via anche ad importanti scavi in Egitto: grazie al suo intervento, dal 1930 la collezione conta oltre 30mila pezzi, fra cui si possono ammirare, fra gli altri, sarcofagi, statue, amuleti, oggetti di uso comune e papiri. I reperti presenti all’interno del Museo Egizio di Torino sono testimonianze del periodo storico che va dal paleolitico (da 2,58 milioni a 10mila anni fa) fino all’epoca copta (cioè gli inizi dell’era cristiana): fra i più importanti ci sono la tomba di Kha e Merit, il tempio di Ellesija, il Canone Reale, il Papiro delle miniere d’oro e le statue di Iside, Sekhmet e Ramesse II. DOVE SI TROVA? Il Museo Egizio di Torino si trova all’interno del Palazzo storico dell’Accademia delle Scienze, costruito nel XVII secolo ad opera di Guarini. Dopo anni...
by franco | Mar 3, 2015 | Torino |
IL MUSEO Il Museo Nazionale del Cinema è uno dei luoghi di interesse più particolari da visitare a Torino: situato all’interno della Mole Antonelliana, si trova nel centro della città, a pochissima distanza dalle piazze più conosciute del capoluogo Piemontese, cioè Piazza Vittorio Veneto, Piazza Castello e Piazza San Carlo. I visitatori possono percorrere circa 3200 metri quadrati, distribuiti su cinque piani ed arricchiti di attrezzature antiche e moderne, abiti, costumi e arredi di scena provenienti dai set dei primi film italiani e delle pellicole internazionali, piccole stanze a tema dedicate a diversi generi cinematografici, fra cui western, horror e romantici, e punti relax dove poter guardare filmati d’epoca o spezzoni recenti di alcuni dei migliori lungometraggi mai realizzati. Il Museo conserva, inoltre, manifesti, stampe, fotografie e pellicole, oltre a più di 20mila apparecchi e 26mila volumi. All’interno del Museo passa anche l’emozionante ascensore panoramico – realizzato completamente in vetro – che porta in soli 59 secondi a 85 metri di altezza, fino al piccolo tempietto da cui è possibile vedere il panorama mozzafiato della città di Torino. LA STORIA Il primo progetto per la realizzazione del museo risale al 1941, grazie agli sforzi della studiosa di cinema e storia Maria Adriana Prolo: dopo l’interruzione dei lavori dovuta allo scoppio della Guerra Mondiale e i cambiamenti nei locali scelti per ospitare le mostre (nel 1953, un tornado danneggiò gravemente la Mole Antonelliana), il primo museo venne aperto nelle stanze di Palazzo Chiablese nel 1958. Da quel momento in avanti, e per oltre 20 anni, vennero organizzate numerose manifestazioni dedicate, per esempio, alla fotografia ed alle origini del cinema, ai...
by franco | Feb 13, 2015 | Torino |
LA STORIA Palazzo Madama è una delle Residenze Sabaude del Piemonte, situata in Piazza Castello, poco lontano da Palazzo Reale. La sua realizzazione è complessa ed articolata e attraversa diversi secoli di storia italiana: il primo edificio venne, infatti, realizzato dai Romani che, con il nome di Porta Decumana, lo utilizzarono come porta cittadina per il lato della città più vicino al fiume Po, insieme alle scomparse Porta Pretoria e Porta Marmorea e alla sopravvissuta Porta Palatina. Alla caduta dell’Impero Romano d’Occidente, nel 476, la porta divenne un forte, un avamposto per la difesa della città, mantenendo comunque la sua funzione di punto di passaggio: la proprietà dell’edificio passo, però, presto dai marchesi del Monferrato ai Savoia-Acaja, che a partire dal XIV secolo decisero di ingrandire il castello. Sarà Lodovico d’Acaja a decidere per le modifiche più significative, aggiungendo quattro torri cilindriche, una corte, un portico e la distintiva pianta quadrata. Alla scomparsa della dinastia Acaja, il castello passò ai Savoia. Fra il XV ed il XVI secolo, il Palazzo rivestì un ruolo marginale, diventando dimora secondaria destinata a svariati ospiti, fra cui anche Carlo VIII di Francia. Bianca di Monferrato trascorrerà molti anni all’interno del palazzo, salvo poi cedere la sua abitazione a Carlo VIII al suo arrivo a Torino: nel 1497, venne aggiunta, quindi, una galleria di collegamento fra Palazzo Madama e Palazzo Reale. I veri cambiamenti dal punto di vista architettonico iniziano, però, con l’arrivo di Maria Cristina di Borbone-Francia, reggente di Carlo Emanuele II di Savoia, e di Maria Giovanna Battista di Savoia-Nemours, reggente 60 anni più tardi di Vittorio Amedeo II di Savoia: sono loro...