Piazza Statuto: fra storia e magia

Piazza Statuto: fra storia e magia

Quella di Piazza Statuto è una storia molto lunga e molto controversa, sempre attraversata dal mistero e caratterizzata da credenze forti, radicate ormai nella cultura cittadina.

Fra le piazze più importanti della città di Torino, nasce all’incrocio di due vie di epoca romana: la via per le Gallie, poi chiamata Corso Francia, ed il decumanus maximus, la via più antica della città, cioè Via Garibaldi.
Durante il Medioevo, la futura Piazza Statuto diventa una delle quattro porte di ingresso alla città, la Porta Segusina: da qui partono le strade per la Val di Susa, per Rivoli e per Collegno. È, quindi, evidente come il ruolo centrale di quest’area sia rimasto stabile nel corso degli anni!
Dopo il suo abbattimento (1585), Porta Segusina diventa Porta Susa e, dopo lo Statuto Albertino, Porta Susa (nome rimasto alla vicina stazione ferroviaria) diventa finalmente Piazza Statuto: allungata, rettangolare, circondata da portici, cambia ancora forma nel corso della seconda metà dell’800, grazie alla costruzione dei palazzi per funzionari che ancora oggi caratterizzano questa zona.
Gli edifici, costruiti nel momento in cui Torino era capitale del neonato Stato Italiano, vennero poi lasciati al Comune nel 1865, dopo la scelta di spostare a Firenze l’incarico di centro del paese.

La storia della piazza, però, comprende anche elementi complessi e oscuri, che alimentano il folclore esoterico che praticamente da sempre circonda quest’area della città.
Già in epoca romana, infatti, questa zona, occidentale, posta dove tramonta il sole, non godeva di una fama troppo positiva: poco lontano, in corrispondenza di quello che oggi è chiamato Corso Regina, venivano crocifissi i condannati e tumulati i defunti. La “vallis occisorum” ( da cui “Valdocco”) era una vera e propria necropoli.
Tempo dopo, nel periodo francese (XVIII – XIX secolo), qui venne posta la beatissima, cioè nientemeno che la ghigliottina: la piazza venne di nuovo trasformata nel teatro di cruente esecuzioni a cielo aperto.
Piazza Statuto ospitò anche, e suo malgrado, tumulti, manifestazioni, cortei, spesso sfociati in scontri e violenze.

Tutti questi elementi contribuiscono, forse, a spiegare perché si ritenga comunemente che Piazza Statuto sia uno dei vertici del Triangolo della Magia Nera che unisce Torino, Londra e San Francisco: vertice che cade dove sorge un obelisco sormontato da un astrolabio. Realizzato per segnare il 45° parallelo che attraversa la città è da subito diventato centro di supposizioni e credenze: persino l’ingresso alle fogne, un tombino posto a pochi centimetri dalla costruzione, sarebbe, in realtà, un accesso diretto all’Inferno.

Non va meglio alla vicina Statua per il Traforo del Frejus.
Inaugurata nel 1879 alla presenza di Umberto I, la statua, costruita con i massi portati proprio dal luogo degli scavi, rappresenterebbe un genio alato, cioè la Ragione, che sormonta e vince i Titani, simbolo della forza bruta. Sulla sua testa una stella a cinque punte (trafugata) rappresenta micro e macrocosmo.
Non manca, però, chi la vede diversamente: quell’angelo altri non è se non Lucifero in persona e quelli non sono Titani, ma i minatori sofferenti coinvolti nel progetto.
Di più: sotto la fontana si nasconde il passaggio per le Grotte Alchemiche, cioè i tre tunnel sotterranei che consentirebbero di mettersi in contatto con dimensioni parallele!

Insomma, che ci crediate oppure no, è innegabile che Piazza Statuto abbia conservato negli anni un fascino unico, un alone di mistero che la distingue da ogni altra piazza di Torino: vale la pena andare a verificare se sia tutto vero!