FORTE DI GAVI

FORTE DI GAVI

Il Forte di Gavi, in provincia di Alessandria, ha origini antichissime: nato dalle trasformazioni di un preesistente Castello, la storia di questo edificio risalirebbe almeno al 973, anche se non mancano teorie che spiegano come la fortezza abbia, in realtà, inglobato delle costruzioni precedenti, addirittura di epoca romana.
I dettagli sulla proprietà del terreno e dei palazzi sono piuttosto complessi: uno dei primi atti esistenti testimonierebbe un passaggio di proprietà fra Enrico IV, figlio di Federico Barbarossa, e la Repubblica di Genova, nel 1191. Il dominio genovese sulla zona rimase fino al 1418, anno in cui la proprietà passò ai Visconti di Milano: da quel momento, il Castello passò a diverse famiglie, compresi gli Sforza, fino agli ultimi Guasco.
Nel 1528, il Conte Antonio Guasco rivendette il Castello a Genova: dal 1540 cominciò la trasformazione vera e propria in Forte, con la ricostruzione della cinta muraria (con l’aggiunta di bastioni) ed il rafforzamento degli edifici già esistenti.
I lavori continuarono dal XVII al XIX secolo, coinvolgendo architetti come Bartolomeo Bianco e Vincenzo da Fiorenzuola: nel corso del XVIII secolo, venne aggiunta una ridotta, collegata al forte grazie ad una galleria.

Il Forte di Gavi venne utilizzato prima per scopi militari e poi come reclusorio civile (dal 1859): durante la Prima e la Seconda Guerra Mondiale divenne un carcere.
Sol o dal 1946, il forte venne “riconsegnato” e destinato ad un restauro ed una manutenzione che, periodicamente, vengono ripresi ancora oggi: l’edificio, inserito nel circuito “Castelli Aperti” può essere visitato e viene utilizzato per rivisitazioni storiche, conferenze e mostre.

Come per ogni castello piemontese, anche il Forte di Gavi vanta i suoi fantasmi: diverse testimonianze riporterebbe avvistamenti di plotoni romani impegnati in marce e canti militari.
Sarà vero?