MUSEO EGIZIO DI TORINO

MUSEO EGIZIO DI TORINO

LA STORIA E LA COLLEZIONE
Il Museo Egizio di Torino nasce dall’impegno e dalle attività di diversi egittologi e appassionati italiani, coinvolti nella costruzione di un patrimonio culturale inestimabile, che fa del centro piemontese il secondo al mondo dopo quello del Cairo.
Il primo ad inviare alla città reperti provenienti dall’Egitto fu, nel 1759, Vitaliano Donati, medico, archeologo e botanico originario di Padova: fu, però, a partire dalle campagne napoleoniche in Africa che l’Europa venne travolta da una vera e propria moda e da un bisogno di collezionismo.
Bernardino Drovetti, console generale di Francia, raccolse oltre 8mila pezzi, venduti, poi, per 400.000 lire al re Carlo Felice: il sovrano unì questi tesori alla collezione di Casa Savoia, dando vita nel 1824 al primo nucleo del Museo.
Alla fine del secolo, il direttore Ernesto Schiaparelli comprò altri pezzi, dando il via anche ad importanti scavi in Egitto: grazie al suo intervento, dal 1930 la collezione conta oltre 30mila pezzi, fra cui si possono ammirare, fra gli altri, sarcofagi, statue, amuleti, oggetti di uso comune e papiri.
I reperti presenti all’interno del Museo Egizio di Torino sono testimonianze del periodo storico che va dal paleolitico (da 2,58 milioni a 10mila anni fa) fino all’epoca copta (cioè gli inizi dell’era cristiana): fra i più importanti ci sono la tomba di Kha e Merit, il tempio di Ellesija, il Canone Reale, il Papiro delle miniere d’oro e le statue di Iside, Sekhmet e Ramesse II.

 

DOVE SI TROVA?
Il Museo Egizio di Torino si trova all’interno del Palazzo storico dell’Accademia delle Scienze, costruito nel XVII secolo ad opera di  Guarini. Dopo anni di modifiche e spostamenti, a partire dal 2008, il gruppo Isoarchitetti si è impegnato nella realizzazione di un “nuovo museo”, grazie anche al progetto firmato con lo scenografo Dante Ferretti, che ha curato l’allestimento dello Statuario.